Questa recensione è frutto di un programma di scambio/endorsement con gli artisti patrocinata da WACOM. Ho ricevuto il prodotto in prova ed è, in questo momento, il loro modello top tier: i7+GPU 16gb, 512 SSD.
Ringrazio Leonardo Mendolicchio e Alessio Tommasetti per la grandissima occasione e la pazienza che hanno dimostrato nel sentirmi parlare per ore :)
Ho usato la companion 2 per un bel po', ormai. Ci ho viaggiato in treno. In aereo. Ci sono stato a disegnare in giro. A casa di amici. Mi sono fatto un idea piuttosto precisa di quello che mi piace e di quello che no nell'ultima macchina portatile stand alone di Wacom.
Prima di entrare nel vivo però devo fare ben tre premesse. La prima è che Wacom mi ha chiesto di testare il loro prodotto. È un endorsement. In quanto tale sulla carta la mia opinione dovrebbe valere meno di zero. Penso che però l'onestà del mio giudizio sarà abbastanza lampante: ho raccolto una notevole mole di critiche costruttive proprio per rendere il favore a Wacom di avermi messo a disposizione il suo hardware, per essere certo che il loro prossimo prodotto sia ancora migliore. Non ci sono andato piano, ecco.
La seconda è che sono un utente talmente smaliziato che ho un'idea molto precisa di quello che per me dovrebbe essere uno strumento da disegno digitale nel 2016. Specialmente uno da 2000 euro e rotti. Questo oggetto ancora non esiste sulla faccia della terra, purtroppo: ciononostante estenderò delle osservazioni coscienti di quello che WACOM avrebbe potuto darci quando NON ce l'ha dato, come se il contendente perfetto fosse li accanto, sullo scaffale dello stesso rivenditore.
Terza: pur essendo un discreto conoscitore di hardware (ho iniziato a seguire WACOM con una ART PAD) e software (Deluxe Paint 2 mon amour) per il disegno, con tutte le sue sfumature tecniche, tratterò la Cintiq Companion 2 come un oggetto per artisti tradizionali. Non come una device per geek con l'hobby del digital painting. Detto questo, cominciamo.
Il primo impatto con la macchina racconta molto dell'intera esperienza.
Il packaging è oltremodo sofisticato: layer di materiali extra luxury svelano le parti del prodotto, tutte sigillate una per una. Nella confezione c'è la companion 2, una presa in giro di stand che si incastra nel retro della cintiq (si incastra, giuro), uno splendido astuccio per la penna con dentro la penna, una borsetta piuttosto capiente priva di manici o bretelle di sorta per trasportare a mano la WACOM, un alimentatore power switching grosso come quelli dei portatili acer del 1997 con presa SIEMENS/SCHUKO e un connettore a 3 poli (il fratello raro del comune cavo a 8, scordatevi di sostituirlo con una presa due poli più piccolina senza dover faticare un po'), un pacchettino con la forma di un cd con un po'di quickstart guides e di carta buttata per mandarti a delle registration form online che nel 2016 dovrebbero essere automatiche all'avvio della device e che quindi qualunque utente salterà a piedi pari.
Mixed bag: di base non me ne frega nulla dei packaging, il feticismo degli unboxing è una roba da nerd su youtube e sono interessato solo alla sostanza. Considerato che come leggerete dopo ci sono alcune sviste sui dettagli del prodotto preferisco di gran lunga sapere di aver speso per una cintiq perfetta senza la minima svista, magari senza ammennicoli e tripli packaging spettacolari.
La cintiq è il mio ferro del mestiere, al pari di un martello per un falegname: se l’ho comprata non è che ho bisogno di essere blandito ulteriormente. Prendere esempio dalla prima serie di macchine ELEKTRON (Monomachine/Machinedrum) o dalle nuove robe di TEENAGE ENGINEERING piuttosto che da quegli squilibrati dell’area packaging di Apple: packaging super sostenibili, la produzione di rifiuti è minima e il prodotto è presentato benissimo. E' una macchina per creativi? Fatela impacchettare a un creativo. (Mi permetto in maniera un po'cafona forse, ma con grande amore per WACOM, di consigliare anche un vigoroso colpetto al marchio che resta una delle cose più estreme che ricordi, il logotipo invece è ok! Perchè non passare solo a quello come era tanto tempo fa?)
Detto questo.
Partiamo dall'hardware in se.
La Wacom Companion è un tablet pc e nelle scelte di design industriale vengono fuori, come accade nei buoni prodotti, tutti i pregi forti. Siamo abituati a vedere centinaia di prodotti nello stessa generosa categoria (slate/tablet) che da spenti sono assolutamente identici uno all'altro. Rettangoli neri glossy con un bottone e, ogni tanto, una penna. Schermi più possibile al vivo del profilo fisico della macchina: i tablet sono quei tipici oggetti che portano a zero il profilo fisico dell'oggetto. In questo senso la companion è un tablet alieno. Partiamo dalla caratteristica più scioccante: 13 pollici di display con una footprint di un 15 pollici e mezzo. In un mondo dove il nemico giurato dell'utente medio delle device portatili touch/slate sono i bordi/bezel - alla ricerca della massima rapporto portatilità/dimensione dello schermo - WACOM ha scelto di aggiungere 1 pollice e rotti per lato di rivestimento plastico attorno allo splendido schermo semi matte della sua device.
Ora: se c'è una cosa che odio sono le device TOUCH per disegnare.
Alla ricerca di una interfaccia più naturale possibile, l'umanità ha preso questo abbaglio micidiale: la carta (tranne alcune RARISSIME eccezioni tecniche in cui non produca solo errori) non va usata come un medium touch. Serve una penna/pennello/matita/pennarello per scrivere. Serve una gomma per cancellare. Anche la manipolazione della posizione della canvas nell'area di lavoro è data dalla posizione del foglio sul tavolo. Non avviene "nel foglio": pinch e zoom non esistono. Vuoi vedere da vicino? Ti avvicini. Vuoi ruotare il disegno? Giri fisicamente la device. Gli slate (tablet/phone) partono invece da questo assunto che il display è verticale O orizzontale, in una posizione generalmente fissa/ortogonale, quindi, e che le canvas dei software sono oggetti liberi di ruotare e posizionarsi a piacimento rispetto alla forma fisica del display che le visualizza: vediamo i nostri lavori come al di la di una finestra immaginaria su un tavolo di lavoro senza confini. In questo ambiente di lavoro “liquido”, il tocco è un sistema di puntamento che ci permette di disegnare e svolgere operazioni sull'interfaccia usando le nostre dita. Questo comporta nella mia personale esperienza con decine di tablet diversi centinaia di errori per sessione di lavoro: zoom/pan involontari, selezione di livelli indesiderati e cosi via. Sappiamo tutti che WACOM ha introdotto con i suoi primi tablet penabled la funzione "palm rest": se la penna entra nel range di funzionamento dello schermo (piuttosto generosa, 15 centimetri direi, funzione non altrettanto rapida a entrare in funzione quando la macchina è in difficoltà), il tocco - input di DEFAULT - viene disattivato per lasciare spazio all'active digitizer a penna. Nonostante il palm rest sia una mano santa verso questo tipo di problemi, la percentuale di azioni sabotate dal tocco è ancora importante. Lo stesso vale anche e soprattutto per le WACOM più grandi (22, 24, 27).
Stessimo parlando di una device general purpose come ipad, surface e affini potrei anche accettarlo: l'utilizzo touch è una parte enorme dell'uso giornaliero di quelle macchine. Devi porterci giocare a Candy Crush, me ne rendo perfettamente conto. Ma su una device che fa dell'essere PRINCIPALMENTE una Cintiq stand alone / on the go il suo selling point mi aspetterei una soluzione comoda, rapida, dedicata, per attivare/disattivare il tocco, anche con la penna in range: è possibile configurare il touch on/off su una delle express keys, ovvero i pochi tasti hardware presenti sul generoso bordo della device, eliminando però di fatto una delle shortcut disponibili. Avrei preteso di più dai miei interface designer. State inventando un nuovo modo di disegnare, non impacchettando delle funzioni sul bordo di uno schermo.
Quello che invece resta uno statement eccezionale nel design di questa macchina è proprio questo imponente bordo: perfetto per impugnare la macchina in qualsiasi posizione e orientamento, eccezionale per tenere la macchina comodamente sulle gambe da seduti, elimina quella sensazione di dover stare continuamente attenti a non fare danni " toccando" accidentalmente qualcosa. All'epoca chiedevo a gran voce un "guscio" per disegnatori per il mio surface pro 1, un bordo aggiuntivo che coprisse il maledettissimo tasto windows a sfioramento e che ci regalasse qualche bottone harware configurabile. Wacom ha fatto i compiti a casa e ha prodotto con coraggio una device che sfida le leggi dell'elettronica di consumo generalista, dimostrando nei fatti di voler creare una device pensata davvero per essere maneggiata da un disegnatore on the go e basta: più grande del suo schermo del 20%, WACOM guarda dritto negli occhi il consumatore compulsivo di gadget e gli dice "Non è per te, ci spiace: è per i professionisti".
Posto che già questa scelta da sola rende, al momento in cui scrivo, la Wacom Companion LA MIGLIORE macchina per DISEGNARE in digitale senza NESSUN dubbio. Non parlo di prendere appunti o fare scarabocchi al telefono. E LO SO che c'è qualcuno pazzo che con un ipad pro ci farà la vocazione di san matteo di Caravaggio, ma semplicemente non è CONVENIENTE, ne versatile a sufficienza: ci sono anche quelli che la vocazione di San Matteo di Caravaggio la fanno con le lattine della Coca Cola e lo sputo, ma mi pare che l'arte vada in un altra direzione. Non è tutto oro quello che luccica, comunque, e qualche serio neo nelle scelte costruttive di base c'è.
Amo usare la WACOM sia in portrait che landscape mode proprio per la sua intrinseca qualità di poter essere ruotata a piacimento come un foglio e massimizzare la screen estate (motivo per cui non comprerò MAI una 24 o una 27). Sono un disegnatore d'altronde e i supporti stampati sono quasi tutti VERTICALI. Direi addirittura 80%portrait, e 20% landscape.
Windows fa un buon lavoro di desktop rotation in collaborazione con l'accelerometro hardware. (Si, photoshop continua ad avere quell'orrendo bug per cui se avviato in orizzontale e poi ruotato, non aggiorna la sua risoluzione verticale in portrait mode risultando "dimezzato" a schermo: Adobe PER FAVORE mi sono annoiato a dover salvare tutto e riaprire il software OGNI VOLTA - scusate l'offtopic).
Ma torniamo a Wacom: il posizionamento delle porte usb e di alimentazione non aiutano. Odio le device su batteria quando posso evitarle - quando hanno una li-ion battery integrata sono destinate a scaricarsi per sempre e producono inutile e dannosissima spazzatura se vanno con le stilo. Come se non bastasse ogni tanto ti abbandonano in un momento di bisogno. Usando una tastiera wired (ma anche una chiavetta usb) e volendo avere le express keys in alto si finisce per far poggiare la device sulle prese. Non proprio bellissimo. Una soluzione semplice sarebbe quella di avere USB e la presa di alimentazione in più punti, magari proprio sfruttando delle porte usb3 anche per l'alimentazione e abbandonando quel pessimo connettore da telefonino Nokia del 1996 che mi fa paura ogni volta che lo sfioro. Sicuramente è bene avere una configurazione mirror delle express keys (magari con la possibilità di avere funzioni configurabili mirror o split), un po'come avveniva sulle dtz-2100 di prima generazione (al netto delle touchstrip che erano un incubo).
La natura radiale di una device slate impone una disposizione libera delle funzionalità attorno allo schermo e uno schema così rigido con una posizione obbligata è un controsenso totale.
Sul corredo di in/out della macchina non mi esprimerò se non dicendo che c'è tutto quello che potevate sognare, visto anche che esistono un milione di tech specs in giro su internet a partire dal sito del produttore.
Detto questo: questa macchina HA la possibilità di essere utilizzata con qualunque delle vostre periferiche desktop passino per una usb3 e o una display port: stampanti, scanner, schede audio e video, hard disk e, perchè no, una cintiq.
Nella companion2 si nasconde un computer incredibilmente potente e collegata ad una cintiq più grande può diventare il centro di uno studio modulare. Non è ancora performante come un pc desktop da 2200 euro, ovviamente. Consuma anche molto di meno (da non sottovalutare quando si compra una gpu high end) e ovviamente la portatilità ha un prezzo. Ma per utilizzi professionali con richieste tecniche nella norma può assolutamente diventare il centro del vostro studio. Altro selling point insensatamente positivo per cui straconsigliarvela è una formalità.
Due righe sul kickstand.
Pessimo.
Completamente inutile: regala un consistente spessore e peso alla macchina, ha solo 3 posizioni, solo landscape, e comunque molto "ripide" per una macchina che piccola com'è si usa o sulle gambe o piatta sul tavolo come un foglio da disegno. DI sicuro non ci si finisce appoggiati sopra come nelle WACOM desktop. Non parliamo del sistema a incastro con cui si fissa alla companion: osceno. Si ha la netta sensazione di stare per rompere la macchina quando lo si deve tirare via a forza. Per altro, per chi vuole un minimo di inclinazione ho visto che la borsetta in dotazione se arrotolata infilata sotto la macchina fa un ottimo lavoro regalando quei 20° preziosissimi gradi di pendenza. Questo pezzaccio di plastica in dotazione è veramente una pessima soluzione di industrial design per un prodotto che era già perfetto così.
Consiglio per la prossima versione: eliminatelo completamente, non serve davvero a nessuno se non (forse) ai modellatori 3d che magari giovano di una configurazione fissa di lavoro. Un oggetto migliore pensato per questo specifico utilizzo è decisamente possibile e confido nelle skill di progetto dello staff Wacom per venirne a capo.
Baratto volentieri il kickstand per una bretella nella borsa (se proprio volete regalarmi ‘sta borsetta :D), ecco. Senza dubbio, visto anche che la companion nella borsa non entra neanche negli zaini per i 15 pollici e la custodia finisce per restare a casa quando è un ottimo prodotto in se. Ah nella borsa non dividete la tasca! Mi tocca girare con la tastiera mezza di fuori!
Detto questo torniamo ai lati positivi: lo schermo della companion è probabilmente il miglior display che troverete in una device portatile per disegnare e non. Insensatamente bello e riposante da guardare ha un range dinamico da far paura, senza particolare makeup gain sulla saturazione (i colori sono onesti, calibrati, non pompati come su molti tablet e cellulari), con i colori che restano ben distinguibili anche in condizioni luminose problematiche. Come se non bastasse anche in energy save, al minimo della luminosità che incrementa NOTEVOLMENTE la durata di una sessione di lavoro su batteria (del 30%? Forse una cosa del genere, un fattore enorme), è incredibilmente leggibile e preciso nella scansione dei colori, senza accenni di banding che non siano per limiti interni ai software. Splendido, davvero. Venendo da una esperienza traumatica su altre tavolette con active digitizer posso anche dirvi che fin'ora (un mesetto e mezzo di uso intensivo) non c'è ombra di graffi. Questo non significa che non sia possibile graffiarla, ma mi semba un ENORME passo avanti rispetto alle vecchie generazioni e alle altre device. Questo senza rinunciare a una minima frizione con la penna, piacevolissima, non paragonabile ai cristalli super lisci di altre macchine come Surface e Ipad.
Insistendo sui lati positivi da urlo: il pen tracking è COMPLETAMENTE fuori scala. Il digitizer di questa macchina è di una precisione senza precedenti. La penna viene trackata alla perfezione fino agli angoli dello schermo e cliccare anche su menu items molto piccoli (ADOBE PLZ #__#), anche in posizioni scomode come quyelle che si finisce ad avere on the go, è sorprendentemente facile. Credo di non aver mai cliccato sul bottone sbagliato in 2 mesi di utilizzo continuo. Neanche su treni e aerei in movimento. Eccellenza totale. Surface e altri tablet non gli arrivano neanche vicino. Questo è uno dei principali no brainer, se pure aveste dei dubbi.
Sulla annosa questione silenzio che tanto affligge i disegnatori con un account youtube.
Una volta accesa, la macchina ci saluta con un logo WACOM a coprire il post e con un energico colpo di ventole. Ora: io non so chi sono gli utilizzatori di WACOM cintiq la fuori ma ho letto e visto milioni di post che si lamentavano della rumorosità della macchina. Provo francamente pena per loro e per chi deve convivere con loro tutti i giorni.
La companion emette un suono quando è particolarmente sotto sforzo, è vero, ma non è nulla al di sopra della soglia di un sibilo più che tollerabile a meno che non si è in preda a attacchi di panico, o si è vittima di una gravissima forma di OCD.
Non sto dicendo che se fosse muta completamente non ne sarei felice, è ovvio. Ma è veramente ridicolo porre un accento negativo su questo aspetto, specie alal luce della performance STELLARE della macchina.
La temperatura del case non raggiunge mai valori superiori a un tiepidino piuttosto gradevole, specie all'aperto! La penna è un'altra nota positiva, meravigliosamente costruita e fornita (finalmente) con un set di accessori organizzati come si deve.
Ora che la macchina è in funzione, passiamo a un punto dolente, gravissimo a mio avviso.
Grave perchè frutto di una enorme disattenzione da parte di Wacom, assolutamente intollerabile per una macchina per creativi da 2200 euro e con le pretese che la companion ha,
specie in un momento in cui la concorrenza si sta facendo sotto in maniera importante e che l'alternativa del disegno tradizionale resta (secondo me cresce) comunque in cima alla lista per moltissimi artisti.
Dunque, per intenderci: comprare un blocco di carta stupenda da 50 euro e un set di penne mi mette in condizione di produrre la mia arte dove voglio e subito, out of the box. La companion dopo una spesa di 2200 euro, mi permette di usare windows e ms paint.
Stop.
Semplicemente non arriva configurata per disegnare. Una cosa che da una macchina pen input a qul prezzo fa venire voglia di riporla con cura nella sua scatola e rimandarla da dove è arrivata con scritto sopra a caratteri cubitali: VOLEVO UNO STRUMENTO PER DISEGNARE, NON UN COMPUTER SENZA TASTIERA.
Tornando al packaging di sopra: sconvolto ho perfino registrato il prodotto seguendo le istruzioni su un FOGLIETTO e a quanto pare WACOM offrirebbe pure delle trial di software. TRIAL (Smith Micro Anime Studio dovrebbe essere full, mentre Painter per 30gg e 30 gg di Lynda, BAH). La parte comica è che mentre sul sito US sono facilmente raggiungibili, sul sito Italiano non sono riuscito a trovarle, anche dopo aver registrato il dispositivo da un sito che sembrava uscito dal 1998. Ovviamente con un account italiano non è possibile scaricare dal sito US. Ma tralasciamo, visto che io sto parlando di tutt'altro. Ovvero di un oggetto che una volta acceso DEVE farmi disegnare. Subito.
E' uno di quegli errori marchiani per cui si generano argomenti pretestuosi, ma corretti in cui sguazzano tutti i culi di piombo che si scagliano contro il digitale: " eh! Nulla più immediato di carta e penna!" Bene.
Voglio insistere su questo punto perchè se WACOM oltre a coprire il post col suo bel logotipo avesse avuto cura di metterci in mano una macchina ben customizzata, pronta per disegnare, oggi ipad pro con procreate non sembrerebbe MAI un'opzione e ai detrattori ortodossi del digitale quelle frasi fatte gli rimarrebbero on gola.
Invece al momento iPad pro lo è, visto che offre un'esperienza di disegno facilissima, è stato comunicato più il software della macchina stessa, da Apple, e una volta acquistato è ovvio cosa fare e con che software.
Apple si spende le feature di tilt della sua matitina a batterie dimostrandone il funzionamento con un tool software customizzato per DIMOSTRARE le caratteristriche tecniche della penna. Tutti ne parlano.
Wacom ha tilt, rotazione. Non ci sono strumenti (tranne quella pazzia dei brush 3d di photoshop che sono CONTROPRODUCENTI per la loro lentezza e complessità) che un essere umano che non sia un nerd totale (pieno di soldi) possa sperimentare con facilità sulla macchina più potente del mondo per disegnare. Il brush dinamico a matitina per gli sfumati tanto sbandierato da Apple, WACOM lo mette a disposizione di tutti da anni.
Nessuno ne parla.
Un disegnatore incapace o con poche pretese troverà DI SICURO e molto facilmente quello che cerca in una macchina come iPad pro e come Surface. Uno strumento di altissimo livello come una Companion fa la differenza su esigenze altissime. Per questo è così raro sentirne parlare bene davvero. Perchè i bravi sono molti meno degli incompetenti. WACOM si sta infilando in un vicolo cieco, in termini di comunicazione, perchè il suo prodotto ha un’idea sbagliata dietro. Che è vicina al professionista al massimo della competenza, ma non è vicino a come funziona l’uomo. Insiste su un’infrastruttura che separa l’uomo dal divertimento del disegno.
Wacom lavora in questo settore da 30 anni. Io credo che semplicemente abbiano perso di vista quale deve essere il loro obiettivo di mercato oggi. Non quello delle periferiche per PC, ma delle belle arti.
La companion è una scatola di colori vuota, costosissima e per quanto è chiaro che ognuno può installarci quello che vuole, è obbligatorio fornire ai disegnatori, ai creativi in generale, una macchina pronta all'uso.
Gravissimo, ripeto.
Oltretutto molte delle soluzioni gratuite che si trovano online (cui un utente sotto shock per la delusione di non poter disegnare dopo aver speso 2000 euro si rivolgerebbe al 300% dei casi), non sono sempre scritte bene e rischiano di traumatizzare ulteriormente gli utenti alle prime armi: krita, per dirne uno, è un software incredibile per quante funzioni metta gratuitamente a disposizione degli artisti, ma ha un brush engine lentissimo e cpu intensive che oltre ad avere delle performance pessime, taglia letteralmente le gambe alla batteria. Una sessione di krita può lasciarvi a secco di batteria in meno di un'ora e mezza, su una macchina che normalmente supera serenamente le 3, anche sotto grande stress (ho sfiorato le 5 e mezzo lavorandoci su ps, per intenderci).
Ad aggravare la faccenda ci sono delle inspiegabili sviste di configurazione nel profilo di default della macchina: in modalità plugged (su rete elettrica) il profilo del processore è inspiegabilmente settato sul risparmio energetico. Mi riferisco allo switch nelle impostazioni avanzate del profilo energetico, non quello presente nella system tray di windows. Lo scarto fra le due configurazioni è ENORME e parliamo di una macchina che vi resta incollata alla penna anche con file di dimensioni enormi quando di default le performance sono decisamente più nella norma dei prodotti concorrenti.
Ora come ora sto disegnando un fumetto, “MONOLITH”, con la Companion 2 e parliamo di file da 12k*8k (2 a3 accostati a 300 dpi) da centinaia di layer su Photoshop (con tutti i vantaggi di un brush engine che resta ancora - per motivi a me incomprensibili - il più sofisticato fra i vari Manga Studio e simili): con la companion out of the box non sarebbe stato possibile.
Ora si, e per questo non posso che essere contento, ma perplesso!
La buona notizia, quindi, è che avendo scavato un po', sono riuscito a liberare il vero, INCREDIBILE potenziale di una macchina di cui l'utente medio paga il prezzo, ma potrebbe finire per non trarne il minimo giovamento.
Ditemi se non è una pazzia totale da parte di Wacom.
La companion, quindi, arriva pure con i diaframmi, come i motorini.
Lo stesso vale per l'energy saving mode: disabilitare la gpu è possibile in menù avanzati e allunga la batteria a dismisura. Possibile che 5 stati ben congegnati (plugged full power, plugged - fast charge, unplugged full power, unplugged balanced, unplugged longest battery life) non sia stato possible metterli su?
Un giorno probabilmente capirò il perchè, fino ad allora non posso che esprimere un bel po' di rammarico.
Come se non bastasse, un altro freno che va fatto saltare intervenendo via software è quello che impedisce al driver WACOM di entrare in funzione su photoshop. È necessario forzare, con uno switch in un file di testo per la configurazione di photoshop, un override sul default windows driver. Risultato: anche qui performance incredibilmente superiori (sia in risparmio energetico che su rete elettrica: il driver interpreta semplicemente meglio il flusso di dati che l'hardware gli manda comunque). La parte paradossale è che per scoprire questa roba fra ps e companion ho dovuto parlare con un responsabile di Wacom, Claudio Lodi, gentilissimo peraltro, che mi ha dato documentazione scritta da utenti su un forum non Wacom. Sul sito di Wacom neanche l'ombra di una paginetta che riassuma le operazioni da compiere per rimettere le cose in ordine. Questo significa che A) non c'è alcun interesse nel comunicare soluzioni per quanto non eleganti, ma cruciali all'utente oppure B) la più completa mancanza di attenzione ai dettagli, impensabile per una macchina con quelle (giustificatissime dalla performance stellare) pretese. Io ho avuto la fortuna di parlare con Claudio, ma l'utente normale?
Possibile che debba girare su forum dove una soluzione su due è una boiata e non fa che incasinare le cose ulteriormente, mettendo sulle spalle dell'utente la frustrazione e la responsabilità di mancanze sulla comunicazione che sono tutte di Wacom (stendendo un velo pietoso su alcune risposte di WACOM sul SUO forum)?
Sono quattro stupidaggini per il minimo indispensabile: un buon set di applicazioni preinstallate, una macchina configurata per dare SUBITO quello che ha da offrire con dei profili custom ben progettati, un po' di cura nell'integrazione hw e sw PERLOMENO con le app pro più importanti (Photoshop), una documentazione semplice, alla luce del sole, che risolva priblemi arcinoti (senza scaricare responsabilità su Adobe o sugli utenti sui forum - e vale anche il contrario!).
Errori piccoli e imperdonabili che non possono che allontanare quegli utenti incapaci di usare un computer come si deve, che rivendicano la loro fiera ignoranza passando a sistemi decisamente inferiori, ma molto più accessibili, come ipad pro. A tutta questa ramanzina aggiungerei la necessità di un dictat da parte di WACOM nei confronti delle third party come Adobe: offrire interfacce DAVVERO tablet friendly (ancora mi devo portare dietro una tastiera? Nel 2016!?!?!) per i loro software o la macchina non ti supporta: è nel bene di entrambe le compagnie oltre che dell'utente, ovviamente. Apple lo ha fatto con i suoi software ed è una hardware company. Wacom è una hardware company. Fatelo pure voi.
Ora per la mia indole e onestà: se non fosse stata una macchina in prova per una recensione avrei operato per il diritto di recesso in attesa di un prodotto pensato veramente per me. Non con l’idea che debba essere io a adattarmi a ogni svista. Ben prima di avere tutta la pazienza per risolvere un problema dopo l’altro e arrivare a stringere un oggetto di cui ora, nonostante tutto, non farei mai più a meno.
Questo livello di crudezza nel trattare il cliente mi manda fuori di testa. Fin quando WACOM continuerà a concepire le companion come dei computer poco più che general purpose nella loro parte software piuttosto che come dei veri strumenti per la creatività tout court ne risentireranno tutti i disegnatori, e ne risentirà Wacom in primis.
Spero in un ravvedimento, profondo e rapido, della missione dell'impresa che al momento è davvero fuori bersaglio: sono fogli, colori, pennelli e penne digitali quello di cui abbiamo bisogno nel 2016, non computer portatili. Cercate di tenerlo a mente: finchè un bambino non sarà in grado di giocare con un prodotto WACOM e tirarne fuori qualcosa esattamente come farebbe con carta e penna, siamo forse nel professionismo ultraspecializzato e senza (troppi) compromessi, ma anche agli antipodi dell'arte come dovrebbe essere.
Il mio giudizio in due parole?
Se dovessi entrare nell’arena per combattere per la vita e dovessi scegliere il mio martello da battaglia non esiterei: è la Companion 2. Poche storie. Ipad e Surface, per quanto macchine interessantissime, resterebbero nella rastrelliera, non ho dubbi. Non gli affiderei mai un progetto importante.
E’ il mio sogno per il disegno digitale che diventa realtà?
No.
E’ la migliore macchina portatile per disegnare ad altissimo livello in digitale (e non solo, anche se avrei preferito il contrario ultraspecializzato che aleggia nella mia mente)?
Assolutamente si. Ribadisco che sto realizzando un fumetto (MONOLITH) con la Companion 2 che è una delle opere tecnicamente più complesse che abbia mai realizzato e sono MOLTO contento. Con Ipad PRO o Surface sarebbe stato un bagno di sangue/impossibile.
Vale la spesa?
A conti fatti si, anche se avrete spesso il dubbio che qualcuno alla WACOM si stia prendendo gioco di voi. Osare meno con gli accessori e concentrarsi sulla sostanza avrebbe evitato una imponente serie di gaffes. Apple offre poco o nulla e chiede molto, Surface è considerevolmente più generalista. Eppure il sentimento del pubblico è sotto gli occhi dei vertici di WACOM.
Sembra esattamente il contrario ed è stata seppur parzialmente violata una area di mercato che fino ad oggi era un’esclusiva dell’azienda giapponese.
Dal canto mio aspetto la rivoluzione del disegno digitale e mi sbilancio pronosticando che non sarà sarà una companion 3. Contestualmente mi chiedo però: sarà WACOM a fare felici gli artisti di tutto il mondo?
Torno a disegnare!
(Su una Cintiq 21 di 10 anni fa! Value for money: OK)
RECAP PER I TURBOPIGRISSIMI.
CONTRO
-Posto che Claudio Lodi lo conosco io e pochi altri e il suo profilo di FB più di 5000 persone non se le fila comunque. WACOM ha il dovere di mettere su una knowledgebase UTILE e UFFICIALE per colmare le lacune lasciate dalla superficialità del corredo software. Anche se li obbligherà ad ammettere qualche svista.
-No software out of the box per 2200 euro: scoprire di essersi comprato l’hardware di MS paint fa male. intollerabile.
-La batteria si da da fare ma la configurazione dell’energy save di base la azzoppa completamente. Maggiore cura è indispensabile, l’hardware è già li e se configurato per bene dura quasi 6 ore. La cosa che non abbia una batteria sostituibile mi manda in bestia e mi impedisce di stare un giorno per strada a disegnare senza curarmi di dover trovare una presa elettrica. Ovviabile con una batteria esterna di terze parti, avrei preferito un powerpack ufficiale di WACOM, magari da attaccare proprio allo slot del kickstand osceno.
-Nessun software scritto con la companion in testa: interfacce palesemente inadeguate.
-PSU ridicolo: enorme e scomodissimo per viaggiare.
-Borsa pressochè inutile priva di una bretella.
-Packaging esagerato: sperpero di risorse economiche e di materia prima inutile.
-Porte e bottoni potevano essere posizionati meglio.
-Per quanto specializzata non è ancora lo strumento da disegno che tutti stanno sognando.
PRO
-Il migliore hardware sulla piazza per disegnare. L'unico che consegni davvero la stessa esperienza di una workstation in un formato portatile. Senza storie. Senza competitor, seppure trovi ancora debole il posizionamento di mercato è l’unica macchina che possa soddisfare le esigenze di un professionista VERO.
-Ottimo desktop replacement, funziona da dio anche collegata ad una Cintiq bella grande.
-Pen tracking concepito direttamente su un altro pianeta di essere intelligentissimi.
-Form factor ECCEZIONALE nonostante alcune sviste (bottoni e prese). E' un piacere da tenere sulle gambe per disegnare.
-Display pazzesco, veramente una gioia disegnarci sopra, anche per le sue caratteristiche tattili, di frizione con la penna.
PS:
Onde evitare l'orda di mostri che vuole sapere come sistemare il problema di configurazione di photoshop vi copiaincollo la procedura che mi ha passato Claudio, quindi non toglietemi la pelle, grazie:
Create a text file in a text editor such as Notepad.
Type in the following lines:
# Use WinTab
UseSystemStylus 0
Save the file as a plain text file named PSUserConfig.txt, and save the file into the Photoshop settings folder: C:Users[User Name]AppDataRoamingAdobeAdobe Photoshop CC 2014Adobe Photoshop CC 2014 Settings.