I designed the cover illustration for “Kafka sulla spiaggia” by Murakami Haruki, a new special editon published by Giulio Einaudi Editore.

The cover is printed on two layers, a transparent acetate jacket for the typographic elements and the actual harcover for the naked illustration.

Thanks to Monica Aldi for giving me the chance to continue my collaboration with this amazing author.

The image itself is a digital compositing of a pencil and ink drawing (the boy and the cats) and a gouache painting (the sky).

Here you can see the illustrated layer with the final composited image.

This is an early design to mock up the acetate jacket elements position.

This is the final layout.

An early digital draft with different colour palettes proposals.

A study for the cover wrap around effect.

The digital lineart.

The pencil and ink underpainting.

SYNTH/org è una antologia di racconti a fumetti sul vastissimo e per nulla inesplorato tema della vita sintetica, dell’intelligenza artificiale, dei robot. E’ una raccolta a cura di Attaccapanni Press, una giovanissima casa editrice gestita con ambizione e coraggio da Ariel Vittori e Laura Guglielmo. Quando mi hanno chiamato per mettere insieme un’immagine di copertina non ho potuto che accogliere la cosa con entusiasmo, vista l’offerta dell’antologia sia in termini di qualità che quantità e novità.

Sono partito da una serie di concetti filosofici e scientifici ben distinti: Dio e il libero arbitrio dei beati secondo Dante, la singolarità, l’intelligenza unificata nei sistemi multiagenti.

Nel paradiso, Dante ci mostra i beati disposti in una struttura ad anfiteatro, tutti rivolti verso la luce divina che specchiano producendo l’immagine di un monumentale e abbacinante fiore bianco, la candida rosa. Raggiunta la beatitudine, gli uomini che conoscono la luce divina si rivolgono volontariamente ad essa, come gli anticipa Piccarda Donati nel terzo canto del Paradiso:

“E ’n la sua volontade è nostra pace:
ell’è quel mare al qual tutto si move
ciò ch’ella crïa o che natura face".

Questa immagine mi ha sempre fatto pensare, per analogia, a come si organizza una intelligenza artificiale sulla rete. Tantissimi corpi che fanno capo ad un’unica, incommensurabile intelligenza, ad un logos che è infinitamente consapevole, quello distribuito.

L’idea della singolarità, di una tecnologia che finisce per diventare inconoscibile per la sua complessità, si sovrappone a questo concetto di mente unica restituendo una cosa molto vicina all’idea di beatitudine, di Dio e del libero arbitrio dantesco. Sotto questa luce inusuale I robot sono quindi una serie di creature cretine come i santi, per parafrasare il pensiero mistico di Carmelo Bene, che non possono sistemicamente chiedere nulla di meglio per se stessi che rivolgersi alla mente unica.

Ho quindi rappresentato un papa digitale, un vicario del logos unificato artificiale in terra con una forma che non ha nulla di umano di per se, che è tutta ottimizzazione: un’oscura rosa con i petali a specchio pronti a catturare quanta più luce possibile, la sua energia vitale.

Una creatura che non ha più bisogno di somigliarci. Che si è organizzata andando oltre l’uomo, autonomamente. Per il solo fine di mostrarsi in una forma relazionale comprensibile, per darci un appiglio, una “affordance” nel senso che intende James J. Gibson, si riprogetta in forma anche solo parzialmente umanoide: tende una mano per aiutare una creatura limitata incapace di concepire molto altro fuori da se.

Lo fa con la misericordia con cui Dio sceglie di rivelarsi agli uomini in un corpo mortale.

La foto che ho scattato all’interno di San Carlino alle Quattro Fontane da cui sono partito per realizzare l’illustrazione.

Lo fa in un luogo che è la quintessenza del logos divino illustrato come ordine matematico dal candore abbacinante, ovvero la chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane a Roma, di Borromini. Un luogo di una modernità sconcertante, con un’idea di cosa è il divino che passa attraverso il bianco e l’oro esaltati da una luce che scende purissima dalla cupola all’abside tagliando lo spazio e il tempo in una pioggia ricorsiva di forme geometriche, immacolate.

All’inizio ero partito dalla suggestione di mettere un semplice drone commerciale in una chiesa. Sebbene continui a piacermi il senso di inquietudine che restituisce un’immagine del genere, mancava una forma che giustificasse l’uso del disegno senza che sembrasse una foto mancata.

Ho anche accarezzato idee più “mecha”, e l’idea di un papa nero tecnologico, asimmetrico e razionalissimo è cominciata ad affiorare, anche se l’immagine di un robottone minaccioso era paradossalmente troppo rassicurante e consolatoria - specie per un lettore di fantascienza.

A questo punto ho provato a tenere i due estremi, producendo questo strano ibrido fra un drone commerciale e un pezzo di un robot a la Boston Dynamics. Una specie di corpo ready made fatto di materiale commerciale. Detto fra noi l’idea mi continua a piacere moltissimo, ma l’immagine era davvero strampalata e rischiava di essere controproducente per il libro.

La rosa oscura ha preso forma inizialmente così, come una forma di intelligenza non umana, senza uno sguardo con cui relazionarci, caratteristica a mio avviso indispensabile per rendere perfettamente l’idea di un essere che non ha più bisogno di relazioni emotive e corporee con altre forme di intelligenza.

Di seguito la mia proposta di layout finale con il logo di Laura Guglielmo applicato.

Il volume in se è ricchissimo per varietà di stili e approcci al tema dell’intelligenza sintetica.Ci sono le storie di: Susanna Rumiz, Francesco Guarnaccia, Laura Guglielmo,Beatrice Bovo, Ramilli e Aquilani, Luca Claretti, Zeno Colangelo, Arianna Climaci, Valeria Favoccia, Leone e Racine, Albhey Longo, Giorgio Abou Mrad, Leonardo Mazzoli.

Potete supportare ancora per sette giorni la campagna di crowdfunding del primo volume di SYNTH/org a questo indirizzo: https://www.indiegogo.com/projects/synth-org-a-robot-comics-anthology#/